Carlos Alcaraz è ciò che David Ferrer “teme”: “Speriamo che sia guarito”.

La Spagna vuole essere tra i protagonisti delle finali di Coppa Davis. Questa è l’opinione dell’ex numero 3 del mondo David Ferrer, che in qualità di direttore del torneo non può ovviamente apparire eccessivamente di parte, ma che ha piena fiducia nelle capacità della squadra spagnola guidata da Sergi Bruguera (il cui singolarista Ramos-Vinolas è attualmente in svantaggio di un set rispetto alla Serbia di Laslo Djere).

Anche se la Spagna, a mio parere, ha i giocatori più forti, ieri abbiamo visto che tutte le partite sono state estremamente equilibrate e che non c’era un favorito evidente. In Coppa Davis, invece, tutto è molto equilibrato.

Ferrer confida molto in Carlos Alcaraz, recente campione degli US Open e grande favorito. Alcaraz, che si è ripreso dalle fatiche in territorio americano, non parteciperà alle prime partite della Spagna.

A questo proposito, Ferrer aspira a recuperare il prima possibile: “Il capitano è un fattore più importante. È arrivato poco dopo la rifinitura, si è imbarcato su un aereo ed era un po’ esausto per il jet lag, ma forse ha recuperato abbastanza per giocare”.

Alcaraz parla del suo rituale pre-partita.

C’è ancora tempo per celebrare un trionfo davvero straordinario che potrebbe segnare la svolta inequivocabile della sua carriera. Nelle varie interviste rilasciate ai media internazionali dopo il magnifico trofeo vinto a New York, Carlos Alcaraz ha continuato a raccontare la sua storia.

Lo spagnolo ha anche parlato apertamente con l’ATP Tour dei suoi sentimenti dopo la vittoria agli US Open: “Sono una persona abbastanza diretta, ed è questo che mi piace di più: parlare dolcemente e condividere aneddoti con cinque o sei amici seduti su una panchina a casa o in macchina.

È questo che mi dà gioia. In tutta onestà, ho paura di fallire. Ho paura soprattutto di deludere le persone. Non essere all’altezza delle aspettative mi spaventa. Ci saranno tornei in cui, nonostante sia il primo al mondo e abbia vinto uno Slam, non giocherò al mio livello.

Soprattutto, non voglio deludere i miei amici.a me o alle persone che mi circondano”, ha ammesso il diciannovenne murciano. Inoltre, un ringraziamento speciale va a Isabel Balaguer, la sua psicologa: “Lei contribuisce, tra l’altro, al mio primato in classifica.

Mi ha aiutato molto a crescere. Avere un mental coach è fondamentale per avere successo nel tennis, perché questo sport richiede una gestione costante della pressione durante tutto l’anno. Senza una psicologa sarebbe molto più difficile, ma non dico impossibile”, ha commentato.

Ha concluso dicendo quale sarebbe il suo sogno successivo: “Sia giocare con Roger Federer che sconfiggere uno dei Tre Grandi in un Grande Slam mi renderebbe estasiato. Ho sempre creduto che per essere il migliore, bisogna sconfiggere il migliore”.

Western & Southern Open ha fornito l’immagine.