Dopo che in Coppa Davis ha sconfitto Gojo, Musetti ha esclamato: “Non è mai facile.

L’Italia e Lorenzo Musetti sono partiti bene contro la Croazia nella gara inaugurale della fase a gironi. Il giovane tennista carrarese ha sconfitto facilmente in due set Borna Gojo, il secondo giocatore della Croazia a causa della prolungata assenza di Marin Cilic.

L’Italia sconfigge la squadra balcanica nella partita inaugurale del girone, portandosi sull’1-0 e facendo un significativo passo avanti. Ora tocca a Matteo Berrettini, che sfiderà Borna Coric, il più recente campione del Masters 1000 di Cincinnati e attuale numero uno della Croazia.

Musetti ha parlato di questo importante risultato parlando ai microfoni di Sky Sport 24. Ecco le sue parole: “Vincere non è mai semplice, soprattutto in competizioni come la Coppa Davis.

Sapevo che questo avversario era temibile già dalla vittoria di Gojo su Sonego lo scorso anno, e lui è partito forte al servizio. Credo di aver risposto con un gioco molto forte e di essere riuscito a neutralizzare il suo servizio.

È una bella sensazione debuttare davanti al pubblico di casa in Italia. Davis, eh? Non c’è dubbio che la Davis mi dia più di altre cose che facciamo in questo sport, e sono felice di aver vinto.

I tifosi di oggi sono stati eccezionali.

Musetti sulla gara tra Coric e Berrettini

Un consiglio a Berrettini per la prossima partita? Coric è in ottima forma e l’ho scelto per vincere il Masters 1000 di Cincinnati, ma Matteo è grande, vaccinato e incredibilmente intelligente.

Ha la capacità di indebolire la determinazione di Coric e lo sosterrò insieme al resto della squadra. La squadra italiana di tennis ha grandi aspettative, e un ex portabandiera di nome Paolo Bertolucci lo ha detto prima del match parlando ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Abbiamo due potenziali top 10 in Matteo e Jannik, oltre al resto della squadra, che è giovane e forte.

L’unica incognita significativa deriva dal nuovo formato: non si può permettere di perdere un punto con solo due singoli e uno perché, con quattro singoli, il 90% delle volte vinceva la squadra migliore. Ma non si può negare il nostro enorme potenziale.