Novak Djokovic esprime ottimismo in vista degli Australian Open:

Novak Djokovic ha dichiarato che sarà presente alla finale 1000 di Parigi Bercy e alla successiva finale di Torino. Il campione serbo è in lizza per gli ultimi titoli della stagione e punta a battere il record di otto titoli Atp di Rafael Nadal.

Ma una delle questioni più dibattute in vista del 2023 è se l’ex numero uno del mondo potrà partecipare ai prossimi Australian Open a causa della mancanza di vaccinazioni.

Ci sono diversi segnali incoraggianti, ma non ufficiali, che riguardano l’Australia. Attraverso i miei avvocati australiani, che sono anche in contatto con le autorità che si occupano del mio caso, siamo in grado di comunicare. In un’intervista, Jokovic ha dichiarato, secondo il sito dei media serbi Sportal. A prescindere dall’esito, mi aspetto di ricevere una risposta entro le prossime settimane, in modo da avere il tempo necessario per essere pronto per la prossima stagione, che spero inizierà in Australia”.

Il 35enne di Belgrado considera lo Slam che si disputa a Melbourne una delle sue competizioni preferite; infatti, ha vinto questo Major per ben nove volte. “Non vedo l’ora di andarci perché il tennis è ciò che so fare meglio, e ho superato quello che è successo quest’anno.

Sono sempre stato molto motivato a recarmi in Australia perché è il Paese in cui ho giocato il mio miglior tennis; i risultati parlano da soli, e questa volta ancora di più”.

Djokovic ha parlato della sua mancanza di vaccinazioni.

Tornando al tema delle vaccinazioni, il serbo esprime la speranza che le cose tornino presto allo stato precedente e che la partecipazione ai tornei sia esente dall’obbligo di vaccinazione.

Ci sono alcune delle più grandi competizioni del mondo” (riferendosi all’Australia e agli Stati Uniti ndr). Riconosco che ognuno ha una prospettiva unica su come gestire la mia condizione e le mie circostanze.

Dopotutto, non ho mai voluto mancare di rispetto a nessuno o offenderlo in alcun modo. Mi sono sempre sforzato di dimostrare il valore della libertà e del diritto di ognuno di fare la propria scelta. proprie decisioni. Riguardo al tema della non vaccinazione di Covid-19,

“Sapevo che ci sarebbero state alcune implicazioni per le scelte che ho fatto, tra cui quella di non visitare gli Stati Uniti.

Nel caso dell’Australia ho fatto eccezione, ma alla fine non ha funzionato. Non torneremo indietro perché sappiamo cosa è successo. Ancora una volta, sono in attesa di autorizzazione. È un bene che le frontiere australiane siano ora accessibili a chi non ha le vaccinazioni.

Spero che il divieto venga revocato. Come ho già detto, non dipende da me; tutto ciò che posso dire è che confido che il personale del governo australiano risponda positivamente.