In campo, orgoglio e tenacia; fuori dal campo, carisma e sorriso. Così facendo, Matteo Berrettini ha recentemente dominato l’Italia e portato la sua professione a livelli altissimi (che spera di migliorare ulteriormente).
Uno dei migliori tennisti, un ventiseienne romano, a cui è affidata la responsabilità maggiore di ottenere risultati desiderabili in competizioni famose, come i Grandi Slam. Dal 2019 l’italiano ha fatto passi da gigante sia in termini di abilità che di mentalità, entrando costantemente nella top 10 e uscendone solo a causa di disturbi catastrofici.
La leggendaria finale di Wimbledon è stata vinta nel 2021, ma la vittoria non è stata apprezzata appieno fino alla conclusione del primo set contro Novak Djokovic. Il racconto completo di “The Hammer” è stato rilasciato in un’intervista a Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport: “Da ragazzo non avevo una grande considerazione di me stesso.
Sicuramente allora non avevo la sicurezza che ho oggi. Le vecchie foto mi ricordano quanto fossi poco attraente. Quando avevo tra i 16 e i 17 anni, ero alto, snello e senza capelli, il che è un po’ impressionante”.
Domande su Matteo
Ha continuato riferendosi al giovane Berrettini: “Ero uno degli studenti più rumorosi dell’aula. Gli ultimi due anni del liceo scientifico li ho fatti da privatista, cosa che mi ha fatto rimpiangere perché mi mancavano i miei compagni di classe con cui mi divertivo molto.
Ho un forte legame con le persone che mi vedono come Matteo e non come il tennista Berrettini; persone che mi vedono per la persona che sono e non solo come una macchina per colpire le palle. Poche persone sono veri amici. Invece di salvare vite, quello che faccio è colpire una palla”, ha aggiunto.
In una giornata tipo: “Invece di guardare la TV, guardo serie e film sul mio iPad. Attualmente sto cercando di usare i social media il meno possibile perché sono giunto alla conclusione che consumano molto del mio tempo e della mia energia. Musica? Per lo più rap, ma la musica è indubbiamente un grande parte della mia vita, sia per la musica in sé che per le storie che ispira. Ho sempre con me le mie cuffie” ha rivelato. Credito fotografico: Matteo Berrettini su Instagram.