In un aneddoto su Roger Federer, Rafael Nadal dice: “Non volevo che vincesse”.

Rafael Nadal si è recato a Londra per “dire addio” al suo amico e agguerrito avversario Roger Federer, nonostante il fatto che non stia passando un periodo facile al momento. L’ultimo match del Re, che si è tenuto venerdì scorso alla Laver Cup, ha visto protagonista la superstar spagnola.

Durante la cerimonia in onore dello svizzero, con il quale ha dato vita a una delle rivalità più appassionate della storia dello sport, il 36enne di Manacor non è riuscito a controllare le lacrime. Le lacrime di Rafa hanno praticamente fatto il giro del mondo, dato che il loro legame si è rafforzato nel corso degli anni.

Gli ultimi mesi del maiorchino non sono stati piacevoli perché la moglie Xisca, che era nelle fasi finali della gravidanza, è stata costretta a ricoverarsi in ospedale per precauzione. Inoltre, Nadal si è strappato il muscolo addominale a Wimbledon e di nuovo agli US Open, dove non è riuscito a superare gli ottavi di finale.

L’iberico ha rilasciato una lunga intervista a “El Partidazo de COPE” in cui ha parlato della sua rivalità con Federer.

Un aneddoto di Rafa Nadal.

“Il rapporto tra me e Roger Federer ha attraversato varie fasi, proprio come tutto il resto.

È stato eccellente fin dall’inizio e si è rafforzato con il tempo. Ci siamo resi conto di quanti momenti memorabili abbiamo condiviso durante le nostre carriere. Siamo giunti alla conclusione che il nostro legame interpersonale era più significativo di quello professionale.

Far parte insieme del Consiglio dei giocatori ci ha aiutato a diventare ancora più vicini, perché abbiamo sempre avuto il desiderio di sviluppare il tennis” ha ricordato Naral.

Rafa ha poi fornito alcuni retroscena sulla vittoria di Federer al Roland Garros nel 2009: “Ad essere del tutto onesto, all’epoca non volevo che Roger vincesse quella partita. Ci stavamo contendendo il primo posto nella classifica ATP nel bel mezzo della nostra rivalità.

Probabilmente mi avrebbe superato se avesse vinto la gara. Tuttavia, ho sempre amato l’atletica. Nelle finali di Parigi del 2006, 2007 e 2008 avevo sconfitto Federer. Era già andato vicinissimo a vincere l’unico Slam, e si eracome se avesse fatto tutto ciò che era in suo potere per farlo.

Ogni volta che ricordo quel giorno, mi commuovo. Ero deluso quando ha vinto, ma se lo meritava”.