Jannik Sinner torna a Sofia per difendere il suo titolo: “Sono contento di essere qui”.

Jannik Sinner torna per la terza volta a Sofia. Il numero uno italiano ha vinto il suo primo titolo Atp nella capitale bulgara due anni fa, e ha ripetuto l’impresa un anno dopo conquistando il suo secondo titolo 250. Il giovane altoatesino, presente per difendere ancora una volta il suo titolo, ha parlato in conferenza stampa del suo ritorno in Bulgaria, affrontando tutte le tematiche, dalle aspettative di questa settimana all’analisi di un sorteggio che, a suo parere, non è così semplice da accettare.

“Ha dato il benvenuto a tutti e ha detto: “È sempre un piacere essere qui. Sofia è un luogo importante per me perché qui ho vinto il mio primo premio. Mi sento bene qui, quindi è fantastico tornare.

Tuttavia, il programma di quest’anno è un po’ diverso da quello dell’anno scorso: c’è Pablo Carreno Busta, che sta giocando molto bene quest’anno, come padrone di casa invece del gradito pubblico Grigor Dimitrov.

Spero che questa settimana sia interessante. Farò del mio meglio e vedremo cosa succederà”.

Terza vittoria a Sofia?

Jannik Sinner ha la possibilità di interrompere il back-to-back e vincere il terzo campionato a Sofia, ma questo non è l’obiettivo immediato dell’italiano.

“La strada è lunga, come ho dichiarato durante la conferenza stampa del Sofia Open. Il primo turno sarà senza dubbio impegnativo, ma ogni partita è impegnativa. Se vinco la prima partita, di solito rivolgo la mia attenzione all’avversario successivo.

Ma come ho già detto, sono felice di essere qui. Questa settimana il mio obiettivo principale è giocare un tennis migliore di quello dell’anno scorso. Spero in una buona settimana”.

“Quest’anno sarà diverso dai due anni precedenti. Quando il pubblico tornerà, le cose saranno diverse per me. Credo che il mio gioco sia migliorato. Sono un Jannik Sinner più forte perché servo e colpisco meglio la palla”.

L’italiano ha aggiunto che la sua stagione è stata positiva, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti. “New York è stata sicuramente impegnativa dal punto di vista psicologico, ma anche positiva”, ha detto.

Ho dimostrato di poter giocare per cinque o sei ore senza preoccuparmi di come mi sentivo”.. Per quanto riguarda la Coppa Davis, era fondamentale per me rappresentare l’Italia e impegnarmi per migliorare il mio gioco del tennis. Stare in campo per ore non ha alcuna influenza sulle mie prestazioni”. Sofia Open, autrice dell’immagine