Roger Federer ha deciso di abbandonare la racchetta da tennis dopo 24 anni di straordinaria carriera. La star svizzera, che ha vissuto una vera e propria agonia negli ultimi due anni e mezzo, non è riuscita a superare i problemi al ginocchio.
Il Re non ha mai rinunciato all’obiettivo di riprendere a giocare ai massimi livelli nonostante i 41 anni e i tre interventi subiti. Quest’estate, però, ha iniziato a perdere fiducia. L’ex tennista numero 1 si è reso conto che il suo ginocchio non migliorava più e che non avrebbe potuto partecipare agli Slam e agli eventi ATP riconosciuti.
Il fatto che il Maestro abbia rinunciato anche all’ATP di Basilea, che era in programma dopo che le due edizioni precedenti erano state rinviate a causa della pandemia, non è una coincidenza. Ivan Ljubicic ha parlato approfonditamente del suo rapporto con Federer in una lunga intervista a “Tennis Majors”.
Nel 2016 i due hanno iniziato a lavorare insieme e sono entrati subito in sintonia. Ivan ha assistito Roger nelle sue vittorie agli Australian Open 2017, a Wimbledon 2017 e agli Australian Open 2018.
Tutto è cambiato dopo gli AO del 2017.
“C’è stato un punto di svolta con gli Australian Open 2017.
Roger Federer ha capito che doveva giocare un rovescio più piatto ed essere più aggressivo sul dritto di Rafael Nadal, concentrandosi maggiormente sulla palla rispetto al suo rivale. All’epoca i suoi precedenti contro Rafa erano molto scarsi e c’erano ferite da ricucire.
Il fattore più importante per me, come allenatore, è stato che ha giocato con la convinzione di poter vincere. Ho mantenuto la calma quando Roger ha perso il quinto set per un break, perché stava giocando correttamente.
Ho previsto che si sarebbe presentata l’occasione. Dato che non vinceva uno Slam da quattro anni e mezzo, è stata una vittoria molto emozionante”, ha raccontato Ljubicic. L’umiltà del Re ha stupito Ivan: “Si ha l’impressione che recepisca tutto ciò che dici e sembra desideroso di provare cose nuove. Non ha problemi a sentire quello che vuole sentire”.