Australia contro. Novak Djokovic: parla un noto avvocato

Una stagione altrimenti disperata è stata salvata da Novak Djokovic. A causa della sua decisione di rinunciare alla vaccinazione contro il coronavirus, l’ex numero 1 del mondo ha giocato relativamente poco a tennis ed è sceso drasticamente nella classifica ATP.

L’Australian Open e gli U.S. Open, due competizioni in cui avrebbe dovuto affrontare una quota schiacciante, sono stati saltati dalla sensazione serba. Per lo stesso motivo, Nole è stato costretto a saltare tutti i Masters 1000 americani (Indian Wells, Miami, Montreal e Cincinnati).

Il 35enne di Belgrado ha fatto ammenda degli errori del passato vincendo Wimbledon per il settimo torneo in carriera, oltre alle vittorie a Roma, Tel Aviv e Astana. Il pupillo di Goran Ivanisevic si è quindi assicurato l’ammissione alle ATP Finals di Torino, dove intende porre fine a una striscia che dura dal 2015.

In attesa di sapere se potrà recarsi in Australia a gennaio, il 21 volte campione Slam vuole concludere l’anno in bellezza. Craig Tiley, responsabile di Tennis Australia, gli ha aperto la porta, con l’avvertenza che non eserciterà pressioni politiche per ottenere la revoca del divieto triennale nei confronti di “Djoker”.

Quest’anno Nole ha saltato due Slam.

Almeno fino a dicembre, la partecipazione di Novak Djokovic agli Australian Open 2023 rimarrà un argomento controverso. Un avvocato specializzato in immigrazione, Kon-ming Tsai, ha offerto la sua opinione: “L’arrivo di Novak Djokovic in Australia non comporta alcun rischio.

Non farlo entrare per il secondo anno consecutivo sarebbe assurdo”. Stiamo parlando di uno dei migliori tennisti al mondo, che attirerà molti turisti dall’estero”. Anche Todd Woodbridge, un grande oratore, ha affrontato la questione: “Dovete mettere da parte i vostri punti di vista individuali.

Se vi piace o meno Djokovic come giocatore è irrilevante. Si possono citare solo le norme che regolano l’ammissione degli stranieri in Australia. In questo senso, si deve tenere conto della rimozione di tutte le restrizioni che erano state fonte di contestazione in Nova. k durante il mese di gennaio.

Dale inizio dell’anno, la situazione è completamente cambiata: non ci sono più restrizioni legate al COVID”. Fonte dell’immagine: Getty Images