Rafa Nadal e l’irrazionale ricerca del primo posto mondiale: tutto è ancora fattibile

Rafael Nadal detiene il numero 2 al mondo dalla scorsa settimana, nonostante non abbia gareggiato. Riuscirà Carlos Alcaraz a superare la leggenda vivente maiorchina prima della fine dell’anno? È possibile, sì. Ma siamo onesti: vista la storia recente, l’impresa è tutt’altro che disperata.

Il numero uno del mondo, Rafa Nadal?

La scorsa settimana Rafa Nadal è salito al numero 2 del mondo nonostante non abbia giocato. Casper Ruud, finalista agli ultimi US Open, ha commesso errori critici in Corea e Giappone.

Considerate le difficoltà fuori dal campo dell’avversario Nole Djokovic e i trionfi in Australia e Francia di pochi mesi prima, il maiorchino sembrava certo di arrivare primo. Tuttavia, la vittoria di Alcaraz negli Stati Uniti ha cambiato la dinamica.

Infatti, all’Open di Astana, il classe 2003 di Murcia ha perso l’occasione di vincere, o quasi, i giochi. Il risultato di questo duello fratricida, che non si verificava dai tempi di Agassi e Sampras, è che attualmente ha 6.740 punti, 930 in più del suo illustre connazionale.

Nadal ha abbandonato l’anno scorso prima degli US Open e non tornerà prima del 2022. Non ha quindi argomenti da far valere. Alcaraz ne ha 280, di cui 10 persi a Indian Wells, dove è stato eliminato al primo turno.

Restano i 90 di Parigi, dove si è classificato agli ottavi di finale, e i 180 di Vienna, dove è avanzato in semifinale. A causa dell’assenza di Alcaraz in Austria nel primo scenario, il 180 scadrà. A partire dal 24 ottobre a Basilea, ci sarà la possibilità di risalire.

Poi arriva Parigi, dove i quartieri sono l’obiettivo principale. Anche Don Rafa? Il maiorchino dovrà competere fino in fondo a Parigi e poi alle Atp Finals, che sono sempre state il suo peggior nemico. Tuttavia, è ancora in corsa.

In altre parole, deve ottenere 2.500 punti vincendo dove non ha mai vinto. Per rinfrescare la memoria, Nadal ha partecipato a due finali, nel 2010 e nel 2013, mentre a Parigi, dove è apparso per la prima volta nel 2007, ha raggiunto solo una finale, dove ha perso contro Nalbandian in due set, e tre semifinali.

Il millesimo trionfo in carriera è stato l’unico ricordo felice. Si osservi come, a parte la sua presenza oggi alla Laver Cup, il giocatore non si sia più mosso dagli US Open. In sintesi, la prospettiva di recuperare una vetta che gli manca dal 2020 è quasi impossibile.