Claude Onesta si complimenta perché “ha messo tutti d’accordo”. Federer, Roger

Venerdì 23 settembre, alla Laver Cup, si è conclusa la carriera di Roger Federer. Il fuoriclasse svizzero aveva giocato pochissimo nelle due stagioni precedenti a causa di un grave infortunio al ginocchio destro.

Anche dopo aver subito fino a tre operazioni, l’ex numero 1 del mondo non è mai stato in grado di tornare a competere. L’anno scorso, il giocatore di Basilea, 41 anni, ha avuto un ritorno esitante, giocando solo 13 partite ufficiali e mostrando, per usare un eufemismo, una condizione precaria.

King decise di sottoporsi a un nuovo intervento chirurgico dopo la sconfitta con Hubert Hurkacz a Wimbledon, nel tentativo di darsi un’ultima possibilità. Nel corso dei mesi era diventato sempre più evidente che questo ritorno non sarebbe mai avvenuto.

Il 15 settembre, nel primo pomeriggio, il 20 volte campione Slam ha deciso di mettere via la racchetta. Aveva deciso di rinunciare dopo una risonanza magnetica effettuata a luglio. L’ex allenatore della squadra francese di pallamano Claude Onesta ha espresso commenti gentili su Federer in un’intervista a “We Love Tennis Magazine”.

Federer ha unito tutti.

Onesta ha dichiarato: “Roger Federer ha unito tutti in un mondo pieno di divisioni. “La gente ha visto Federer come un esempio quasi unico di eleganza.

Altri atleti, a partire dai giocatori di basket e di calcio, si attengono a diversi standard. Roger ha esemplificato perfettamente l’ideale che il tennis ha sempre cercato di sostenere”, ha proseguito Claude. Federer ha riflettuto sul suo ultimo Wimbledon in una lunga intervista al New York Times: “Sapevo che non avrei avuto alcuna possibilità a Londra dopo la sconfitta con Aliassime ad Halle, ma ero comunque determinato ad andare.

Mi sentivo meglio negli ultimi turni, dopo aver sconfitto Mannarino per un pelo con un po’ di fortuna. Ho fatto bene contro Norrie e credevo che se fossi riuscito a sconfiggere Hurkacz nei quarti di finale, avrei avuto la possibilità di affrontare Matteo Berrettini.

Tuttavia, una volta terminata la battaglia con Hubert, mi sono reso conto di essere ben al di sotto del livello richiesto per prevalere”.