“Potrei mandargli il mio avvocato”, avverte Roger Federer da Yannick Noah

Per i tennisti di oggi, secondo Yannick Noah a tutto campo su La Gazzetta dello Sport, “chi cerca di uscire dagli schemi viene messo a tacere”. Ed ecco la parola d’ordine per Roger Federer: “Non ha sviluppato il tweener.

Mandare il procuratore da lui è una buona idea”.

Il tennis oggi e Yannick Noah

Yannick Noah ha sempre avuto qualche problema a seguire le regole. È stato un’icona del tennis francese e una personalità drammatica che ha sviluppato le sue capacità fino a diventare n. 3 del mondo, vincendo il Roland Garros in singolare nel 1983 e in doppio nel 1984: “Ero estasiato quando ho sconfitto il campione in carica Wilander al Roland Garros.

Avevo completato un progetto durato anni”, le sue parole a La Gazzetta dello Sport. Ultimo transalpino a trionfare sul suolo patrio, Noah ha anche stretto un legame con l’Italia lungo tutta la carriera. Ha vinto a Roma nel 1985 prima di ottenere la penultima vittoria della sua carriera sugli Indoor di Milano nel 1988.

Oggi è un attento osservatore dell’azione: “Anche se i giocatori di oggi sono straordinari, forse i migliori della storia, si può prevedere quali colpi cercheranno dopo tre scambi, che è quello che cercavo quando giocavo. Volevo che lo spettacolo entusiasmasse il pubblico e mi caricasse.

I tennisti dovrebbero avere la possibilità di esprimersi in campo, anche se questo significa usare una parolaccia. Chi cerca di rompere gli schemi, come Kyrgios o Paire, viene messo a tacere “Il grande Yannick, che ha un nome e un cognome per quanto riguarda l’inizio della sua passione, si destreggia tra talento e prevedibilità in un modo quasi impossibile”.

Un viaggio a ritroso nel tempo fino agli anni Settanta camerunesi, quando la vita era luminosa: “Arthur Ashe, che era in tournée a Yaoundé nel 1972, invitò la federazione francese ad assegnarmi una borsa di studio per potermi recare a Nizza, e fu grazie a lui che questo sport divenne mio. Abbiamo giocato insieme a qualche palleggio.

Qualche anno dopo, quando c’era il torneo juniores e mi tremavano le ginocchia per la poca voglia di giocare, lo incontrai su un campo di Wimbledon“. Le gambe, che Anche Noah ha potuto utilizzare il suo tweener incantato: “Sostenevano che il responsabile fosse Federer, ma l’ha creata Vilas, che poi ho copiato. Potrei inviare l’avvocato a lui ora che si è ritirato”.