Come sta il polso di Novak Djokovic? Ha detto quanto segue:

Per Novak Djokovic, il 2022 non è stato un anno tranquillo. L’ex numero 1 del mondo ha infatti perso due tornei dello Slam a causa della sua decisione di rinunciare alla vaccinazione contro il coronavirus. Oltre a perdere gli Australian Open e gli U.S. Open, la reputazione della stella serba ha subito un duro colpo.

Sarebbe stato il favorito assoluto per la vittoria in ognuna di queste competizioni. Non solo, Nole ha anche perso tutti gli eventi Masters 1000 statunitensi ed è sceso nella classifica ATP.

Il 35enne di Belgrado ha dato una svolta alla sua stagione vincendo Wimbledon per la settima volta in carriera, ma il fatto di non aver ricevuto alcun punto perché i tennisti russi non erano autorizzati a competere lo ha addolorato molto.

Il “Djoker” è riuscito a colmare la distanza che lo separa da Rafael Nadal nella classifica degli Slam di tutti i tempi, dominando Church Road per la quarta volta consecutiva. Il pupillo di Goran Ivanisevic si è recato in Israele per partecipare all’ATP Tel Aviv dopo aver disputato la Laver Cup.

Djokovic ha dichiarato di voler giocare più a lungo e ha parlato del suo piccolo infortunio al polso durante la conferenza stampa.

Djokovic è entusiasta e giovane.

“Ho passato quasi due ore ad allenarmi e tutto è andato bene.

Mi sento fisicamente in forma. Anche se cerco di non allontanarmi troppo dalla norma, sono sollevato dal fatto che il mio piccolo infortunio al polso sia ormai alle spalle” – ha dichiarato Djokovic. Per partecipare alle ATP Finals di Torino, il serbo deve rimanere nella Top 20.

Tel Aviv, Nur Sultan e Parigi-Bercy sono tutti appuntamenti da non perdere e il serbo dovrà difendere il titolo conquistato l’anno precedente a Parigi-Bercy. “Tel Aviv si concilia bene con il mio programma, dato che avevo l’impegno della Laver Cup a Londra e poi volevo giocare per due o tre settimane di fila.

Da quando Israele e Serbia hanno disputato un incontro di Coppa Davis nel 2006, era da un po’ che non visitavo Israele. Ricordo l’incredibile atmosfera che si respirava al Canada Stadium di Ramat Hasharon, dove si è giocato l’incontro”.