Gasquet: “Il tennis è Federer. Nadal e Djokovic non sono la stessa persona”.

Federer è il tennis”, dichiara Richard Gasquet a l’Équipe mentre il tennis si ferma per dare l’addio a Roger Federer.

Richard Gasquet rende omaggio a Roger Federer.

“Ormai c’erano pochi o nessun dubbio.

Era impossibile continuare con quel ginocchio. È uno shock enorme, è un’icona di questo sport, è difficile per tutti ed è una battuta d’arresto significativa per il tennis. D’ora in poi sarà diverso.

Senza Federer, niente sarà più come prima”. Così Richard Gaquet ha descritto il ritiro di Roger Federer a l’Équipe. La classe 1986, che nel 2007 era settima al mondo, ha partecipato a 21 partite e Roger Federer si è imposto solo due volte.

Nei quarti di finale di Monte Carlo del 2005, la sua prima volta in assoluto. Sei anni dopo, negli ottavi di finale, a Roma. In sostanza, Gasquet può affermare di conoscere ogni aspetto della leggenda svizzera: “Utilizzando il suo carisma e le sue capacità.

Roger Federer è un individuo solo. È una sensazione che inizia negli occhi. Ha una qualità distintiva. Quando Federer è in campo, è difficile mettere giù il televisore. Tecnica, eleganza, rovescio a una mano, dritto e un senso di facilità che permea ogni suo movimento.

Mentre lo guardi ti chiedi come abbia fatto ad arrivare fin lì”. Una potente espressione d’amore: “Il tennis è Federer. Anche se Nadal e Djokovic sono ugualmente eccezionali, non sono la stessa cosa. Vedere giocare questo giocatore è stato incredibile.

Ha aggiunto una nuova dimensione al gioco”. Come già detto, Gasquet vede il confronto più come un record di sconfitte: “Mentecarlo nel 2005, una partita emozionante con un match point incredibile.

Ero molto giovane e ho un ricordo incredibile. Avevo vinto 1-0 contro di lui (sorride). Poi ha continuato come al solito. Nel 2005 era molto più debole di quanto abbiamo osservato in seguito”. Il livello poi è cambiato: “Non solo per me, è diventato più difficile.

Ha reso molti giocatori incoscienti. Con così tante battute d’arresto, è stato impegnativo”. Tuttavia, per il veterano francese sarà soprattutto un bellissimo ricordo. E un enorme onore.