Bertolucci rifiuta le somiglianze con Davis del 1976 dicendo: “Non ci assomigliamo in nulla”.

Paolo Bertolucci conosce bene la Coppa Davis. Va da sé che ha fatto parte della squadra che ha contribuito allo storico trionfo finale del 1976. L’attuale voce del tennis su Sky Sport ha parlato ai microfoni de “La Stampa” alla vigilia della prima partita della squadra contro la Croazia nella fase a gironi delle Finali – a Bologna, contro la Croazia orfana di Marin Cilic – delle possibilità, delle ambizioni e delle speranze della squadra capitanata da Filippo Volandri.

Bertolucci ha cercato di evitare situazioni molto simili e di dare alla squadra di Volandri una voce completamente diversa, pur puntando leggermente sui paragoni, in particolare quelli con Panatta.

“Musetti potrebbe avere una leggera somiglianza con Adriano, ma a parte il fatto che è una squadra potente, è completamente diversa da noi. Ha il potenziale per vincere, ma anche per arrivare secondo o quarto, quindi dategli due anni”, ha continuato sottolineando la sua avversione per il nuovo concetto di Coppa Davis firmato Kosmos-Piqué.

“Se la chiamassero Campionato del Mondo a squadre, sarei contento. Vivono lontani, eppure abbiamo avuto un unico mentore e siamo cresciuti insieme. Poi, dato che in questo formato il doppio conta solo come un terzo dell’incontro e non come un quinto, perdere un incontro di singolare ti getta nel panico invece di permetterti di recuperare se eri sotto per 2-0″.

Grazie al doppio, il 70% della Croazia può avanzare se la partita finisce 1-1”. Inevitabile, quindi, una domanda sul conflitto tra Sinner e Alcaraz scoppiato a New York. Con il fenomeno spagnolo che, subito dopo la vittoria su Jannik (ottenuta dopo cinque ore e venti minuti di gioco), ha sconfitto Frances Tiafoe in modo analogo prima di sconfiggere Casper Ruud in finale e guadagnarsi il titolo di più giovane tennista della storia oltre a vincere il suo primo torneo Slam in carriera.

Alcaraz otterrà grandi successi, infortuni permettendo. Con Sinner, prevedo successi per Rune, Kyrgios e Berrettini, ma tutto è possibile”. L’immagine è stata fornita da Getty Images.