Daniil Medvedev descrive il suo infortunio contro Novak Djokovic come “Non potevo giocare”.

Un finale di partita che nessuno si aspettava e che quindi era inaspettato. Nel match contro Novak Djokovic che determinava chi sarebbe andato in semifinale dell’Atp 500 di Astana, Daniil Medvedev si è ritirato alla fine del secondo set.

Tra la sorpresa generale del pubblico, il russo ha issato bandiera bianca e si è arreso al serbo dopo aver perso il tie-break. Il nativo di Mosca dapprima non è riuscito a comprendere completamente il motivo del forfait, ma in seguito ha chiarito quanto accaduto in campo in una conferenza stampa: “È la seconda volta nella mia vita che un affaticamento muscolare mi costringe a ritirarmi in questo modo.

Al secondo tie-break, il mio adduttore ha emesso uno strano suono di schiocco. Inizialmente ho pensato che si trattasse solo di un crampo, ma dopo un po’ ho iniziato a temere che si trattasse di qualcosa di più grave”.

Le sue osservazioni

Daniil ha fatto alcune osservazioni molto forti per cercare di far comprendere il danno subito: “Pensavo di poter giocare altri cinque o dieci punti durante il tie-break, ma è stato sufficiente.

Avrei potuto giocare un set in più, ma dubito che avrei vinto e avrei perso in un mese invece che in un anno e mezzo”. Medvedev ha spiegato perché l’unica linea d’azione pratica era il ritiro: “Non so davvero cosa sia giusto fare.

Dubito che avrei partecipato alla partita di campionato se avessi vinto. Ok, devo solo cercare di segnare qualche punto, mi sono detto. Se fossi riuscito a vincere, avrei rinunciato a cercare di fare qualcosa. Le mie congratulazioni a Novak, che è ancora in ottime condizioni.

Gli auguro buona fortuna per l’atto finale”, ha concluso il russo. Nei prossimi giorni e settimane, le condizioni dell’ex numero uno del mondo saranno valutate attentamente. Si spera che non ci sia nulla di grave, visto che Medvedev ha bisogno di accumulare ancora più punti per qualificarsi alle ambite Nitto Atp Finals di Torino, che si terranno tra un mese. Fonte dell’immagine: Getty Images.